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In Santa Maria Maggiore si inizia ad affrescare “L’albero della Vita”

Guido Suardi, è un cittadino così ricco e potente da poter utilizzare una intera parete all’interno di Santa Maria Maggiore, la Basilica più importante della città. Il nobile Suardi ha deciso (a proprie spese) di far realizzare un grande affresco che rappresenti la vita di Cristo. L’autore della importante opera è un artista che, a tutt’oggi, rimane ignoto e che dagli storici dell’arte viene indicato genericamente come il “Maestro dell’albero della Vita”. L’affresco, la cui realizzazione è iniziata oggi, occuperà gran parte della parete di mezzogiorno della Basilica e verrà ultimato nel 1347. La posizione scelta è tale per cui il fedele che entra se lo troverà di fronte. L’opera, che è di notevoli dimensioni, rappresenta la “Vita di Cristo” secondo quanto viene indicato dalla dottrina di San Bonaventura da Bagnoregio, uomo coltissimo, Cardinale e Dottore della Chiesa. Nella seconda metà del Seicento, poi, con il cambiamento della sensibilità estetica, il grande affresco subirà una consistente menomazione: verrà parzialmente coperto da una grande tela incorniciata con stucco: il “Diluvio Universale”, opera del pittore Pietro Liberi. Da allora le due, opere anche se, più o meno bene, convivono.