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Basta insozzare le fontane cittadine

La cattiva abitudine di usare l’acqua delle fontane per usi diversi da quello essere fornitrici di acqua potabile ha spinto il Comitato di Polizia ad intervenire in modo drastico contro i contravventori... L’abitudine di lavare biancheria sporca o cose sudice e di gettarvi immondizie di ogni genere ha ridotto di molto la funzione delle vasche pubbliche, cioè di essere fornitrici di acqua ai cittadini, la gran parte dei quali no dispone di altri mezzi per rifornirsi di acqua: una abitudine non solo negativa, ma anche pericolosa per la salute pubblica. Oggi il Comitato di Polizia e di Difesa Generale, in nome del “Popolo sovrano Bergamasco” ha emesso un Proclama con il quale si proibisce questa incresciosa e pericolosa abitudine minacciando “pene molto rigorose” per chiunque renda "impura l’acqua delle vasche cittadine": l’atto sarà considerato una disobbedienza molto grave. Le maggiori responsabilità però, più che ai cittadini che gettano nelle vasche immondizie e vi lavano i panni sporchi, è dei numeroso “conciatori di pelle” che non avendo acqua corrente nelle loro botteghe da tempo immemorabile usano le vasche per la pulizia delle pelli. La loro associazione ha già avanzato critiche verso il Proclama, ma il Comitato di Polizia è irremovibile: chi inquina verrà sanzionato, con sanzioni "proporzionali" alla gravità dell’inquinamento prodotto.