È stato presentato un programma di interventi per la salvaguardia di un patrimonio artistico e culturale : si tratta delle sessanta ville e dimore storiche esistenti nella nostra provincia che sono in via di deterioramento e che devono essere salvate ... Si tratta di edifici, alni anche grandiosi, che furono costruiti da famiglie nobile tra il Settecento e l’Ottocento sia sui colli che nelle zone prossime alla Città. La Regione Lombardia ha presentato una proposta ed una studio, redatti con Italia Nostra e con un gruppo di esperti, per la istituzione di un Ente Per il restauro e la valorizzazione dei palazzi e dei giardini che li circondano, sull’esempio di quanto si è già realizzato per le ville venete e vesuviane. Nella Regione Lombardia ne sono state indicate circa duemila di cui sessanta nell’area bergamasca. Ovviamente non tutte sono nelle stesse condizioni, ma è comunque sempre più difficile, per i proprietari, fare opere di manutenzione che sono sempre più costose e questo ha come conseguenza il lento, per alcune, l’accelerato, per altre degrado. Per l’area bergamasca si è parlato della Villa Mapelli Mozzi a Ponte San Pietro, della Villa camozzi a Ranica, della Villa terzi a Trescore, della Villa Sotto casa a Pedrengo, del Castello Visconti Citterio a Brignano Gera d’Adda e della Villa Pesenti Agliardi di Sombreno. Tutte sono un patrimonio storico e culturale di primaria importanza, ma tutte necessitano di interventi di restauro parziali o totali che spesso i proprietari non sono in grado di effettuare. Ora la Regione sta costituendo un Ente che dovrà promuovere gli studi preliminari agli interventi che verranno effettuati dalla Regione stessa e dalle pubbliche amministrazioni coinvolte.