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Regolamentazione delle acque nella valle Padana.

E’ stato presentato uno studio per la regolamentazione delle acque di tutta la valle Padana e per la realizzazione di una idrovia che dal confine Svizzero arrivi sino all’Adriatico ... Le camere di Commercio di quasi tutta la Lombardia, le pubbliche amministrazioni ed il modo produttivo, tempo fa, avevano commissionato all’ingegner Aldo Colleoni, uno dei più noti studiosi del sistema fluviale della Valle Padana, lo studio di fattibilità di un canale navigabile che, da Sesto Calende, sul Lago Maggiore, raggiungesse il mare Adriatico. E’ da almeno un secolo, dai tempi dell’Unità d’Italia, che, seguendo il pensiero di Carlo Cattaneo, si pensa ad un sistema fluviale che consenta il trasporto delle merci sino all’Adriatico e poi, con le navi, verso le città costiere del centro e sud Italia: dalla Lombardia alla Puglia. Per tutto questo periodo, però, a parte le opposizioni polemiche da parte di molte forze politiche, l’ipotesi è rimasta anche perché è sempre mancato un apposito studio che prendesse in considerazione tutto il problema della regolamentazione delle acque nell’intera Valle Padana: un'impresa sicuramente ciclopica, ma anche necessaria per lo sviluppo nazionale. Ora lo studio è stato prodotto ed oggi è stato reso pubblico. Alla presentazione c’erano i rappresentanti delle 12 province interessate, una decina di Camere di Commercio, molti Consorzi delle Acque e società idroelettriche. Si è dibattuto a lungo ed in modo approfondito, in particolare sui costi (circa 200 miliardi di lire), sui tempi di realizzazione (15 anni) e sul numero di operai che dovrebbero essere occupati (20 mila). Opera immensa ed impegnativa, non ci sono dubbi, ma, a detta di tutti i presenti, necessaria per la crerscita economica dell’intera Nazione. La nostra città, la sua provincia, il suo apparato produttivo ed i suoi commerci sono fortemente interessati e sostengono con decisione la possibilità della sua realizzazione. Lo studio, composto da molti volumi, è il primo progetto di fattibilità realizzato e, fatto molto importante, è anche il primo studio organico dell’intero sistema fluviale padano. Il modello al quale Colleoni ha guardato è il sistema della canalizzazione francese che consente i collegamenti fluviali in quella Nazione abbattendo i costi dei trasporti e limitando l’uso degli autocarri che comincia ad essere un problema sia per il traffico indotto, che per l’inquinamento atmosferico. Certamente i nostri fiumi, rispetto a quelli francesi sono poveri di acqua per molti mesi all’anno, anche lo stesso Po è in queste condizioni, ma l’utilizzo delle acque dei laghi dovrebbe risolvere, in buona parte, questi problemi. Comunque un progetto generale ora c’è ed il dibattito è stato avviato: spetta alle forze culturali e politiche coinvolte continuarlo e, se possibile arrivare a proposte operative: è questa l’aspettativa che, oggi, aleggiava nella Sala della Camera di Commercio.