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Le Cinque Giornate di Bergamo.

In coincidenza con le più note "Cinque Giornate di Milano" oggi hanno inizio le "Cinque Giornate di Bergamo", dal 18 al 23 marzo. Il giorno 18 esplose una vera e propria insurrezione e tutta la città si solleva in rivolta contro gli Austriaci: in alcune strade e piazze vengono costruite vere e proprie barricate, ci sono scontri a fuoco che provocano parecchi morti e feriti, un po' ovunque. Le autorità sono prese alla sprovvista perché non erano state in grado di cogliere i segnali del profondo malcontento ormai da tempo diffuso in tutta la città. Dopo i cinque giorni di combattimenti, le truppe austriache lasciano, senza onore Bergamo che ora è una città “libera”, che ha saputo liberarsi da sola, con le proprie forze. A questo punto viene istituito un Governo Provvisorio, composto da nobili e da borghesi, che si metterà subito in contatto con il Governo di Milano, nel nome di una Patria comune. Nel successivo mese di agosto, le truppe austriache, ritorneranno ad impossessarsi della città ed imporranno un "ritorno all'ordine" molto duro, con numerose condanne al carcere ed alcune condanne a morte e che provocherà la fuga da Bergamo, verso l’esilio, di molti dei massimi dirigenti dei moti: finisce così quel sogno di una Patria indipendente che aveva sostenuto le "Cinque Giornate di Bergamo" la cui memoria appare oggi molto, molto sbiadita se non proprio scomparsa.